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Giacomo Puccini: I 100 musicisti più stimolanti di tutti i tempi
Italian composer Giacomo Puccini (in full, Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria Puccini, (b. Dec. 22, 1858, Lucca, Tuscany [Italy] —d. Nov. 29, 1924, Brussels, Belg.) Was one of the greatest exponents of operatic realism, who virtually brought the history of Italian opera to an end.
Le sue opere mature includono La Bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904) e Turandot, lasciata incompleta.
Primi anni di vita e matrimonio
Puccini era l’ultimo discendente di una famiglia che per due secoli aveva fornito i direttori musicali del Duomo di San Martino a Lucca. Puccini inizialmente si dedicò alla musica, quindi, non come personale vocazione, ma come professione di famiglia. Quando Giacomo aveva cinque anni, il padre morì, e il comune di Lucca sostenne la famiglia con una piccola pensione, mantenendo aperta al giovane Puccini la carica di organista della cattedrale fino alla maggiore età. Ha studiato musica per la prima volta con due di suo padre
ex allievi, e ha suonato l’organo in piccole chiese locali.
Una rappresentazione dell’Aida di Giuseppe Verdi, che vide a Pisa nel 1876, lo convinse che la sua vera vocazione era l’opera. Nell’autunno del 1880 andò a studiare al Conservatorio di Milano, dove erano i suoi principali maestri
Antonio Bazzini, famoso violinista e compositore di musica da camera, e Amilcare Ponchielli, compositore dell’opera La gioconda. Il 16 luglio 1883 ricevette il diploma e lo presentò come composizione di laurea Capriccio sinfonico, opera strumentale che attirò l’attenzione di influenti circoli musicali milanesi.
Nello stesso anno partecipa a Le villi in un concorso per opere in un atto. I giudici non ritennero Le villi degno di considerazione, ma un gruppo di amici, guidati dal compositore librettista Arrigo Boito, ne sovvenzionarono la produzione, e la sua prima avvenne con immenso successo al Teatro Verme di Milano il 31 maggio 1884. Le villi fu notevole per la sua forza drammatica, la sua melodia operistica e, rivelando l’influenza delle opere di Richard Wagner, l’importante ruolo svolto dall’orchestra.
L’editore musicale Giulio Ricordi acquisì subito i diritti d’autore, con la previsione che l’opera fosse ampliata in due atti. Incaricò anche Puccini di scrivere una nuova opera per la Scala e gli diede uno stipendio mensile: iniziò così il sodalizio per tutta la vita di Puccini con Giulio Ricordi, che sarebbe diventato un fedele amico e consigliere.
Dopo la morte della madre, Puccini fuggì da Lucca con una donna sposata, Elvira Gemignani. Trovando nella loro passione il coraggio di sfidare lo scandalo davvero enorme generato dalla loro unione illegale, vissero dapprima a Monza, vicino a Milano, dove nacque un figlio, Antonio.
Nel 1890 si trasferirono a Milano, e nel 1891 a Torre del Lago, a
villaggio di pescatori sul lago di Massaciuccoli in Toscana. Questa casa sarebbe diventata il rifugio dalla vita di Puccini, che vi rimase fino a tre anni prima della sua morte, quando si trasferì a Viareggio. I due riuscirono finalmente a sposarsi nel 1904, dopo la morte del marito di Elvira. La seconda opera di Puccini, Edgar, basata su un dramma in versi dello scrittore francese Alfred de Musset, era stata rappresentata alla Scala nel 1889 e fu un fallimento.
Tuttavia, Ricordi continuò ad avere fiducia nel suo protetto e lo mandò a Bayreuth in Germania per ascoltare Die Meistersinger di Wagner.
Lavoro maturo e fama
Puccini tornò da Bayreuth con il progetto per Manon Lescaut, basato, come il Manon del compositore francese Jules Massenet, sul celebre romanzo settecentesco dell’abate Prévost. A partire da quest’opera, Puccini scelse con cura i soggetti per le sue opere e dedicò molto tempo alla preparazione dei libretti.
La psicologia dell’eroina in Manon Lescaut, come nelle opere successive, domina la natura drammatica delle opere di Puccini. Intanto la partitura di Manon Lescaut, drammaticamente viva, prefigura le raffinatezze operistiche raggiunte nelle sue opere mature: La Bohème, Tosca, Madama Butterfly e La fanciulla del west (1910; The Girl of the Golden West).
Queste quattro opere mature raccontano anche una commovente storia d’amore, incentrata interamente sulla protagonista femminile e che si conclude con una tragica risoluzione.
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Tutti e quattro parlano lo stesso linguaggio musicale raffinato e limpido dell’orchestra che crea il sottile gioco di reminiscenze tematiche. La musica emerge sempre dalle parole, indissolubilmente legate al loro significato e alle immagini che evocano.
In Bohème, Tosca e Butterfly ha collaborato con entusiasmo con gli scrittori Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La prima rappresentazione (17 febbraio 1904) di Madama Butterfly fu un fiasco, probabilmente perché il pubblico trovò l’opera troppo simile alle precedenti opere di Puccini.
Nel 1908, dopo aver trascorso l’estate al Cairo, i Puccini tornarono a Torre del Lago, e Giacomo si dedicò a Fanciulla. Elvira divenne inaspettatamente gelosa di Doria Manfredi, una giovane serva del paese che era stata per diversi anni alle dipendenze dei Puccini.
Ha guidato Doria fuori di casa minacciando di ucciderla. Successivamente la serva si avvelenò, e i Manfredi denunciarono Elvira Puccini per persecuzione e calunnia, creando uno dei più famosi scandali di il tempo. Elvira è stata dichiarata colpevole ma non è stata condannata, e Puccini ha pagato i danni ai Manfredi, che hanno ritirato le loro accuse.
La prima de La fanciulla del west ebbe luogo al Metropolitan di New York City il 10 dicembre 1910, con Arturo Toscanini alla direzione. Fu un grande trionfo, e con esso Puccini raggiunse la fine del suo periodo di maturità.
Puccini sentiva che il nuovo secolo avanzava con problemi non più suoi. Non comprendeva eventi contemporanei, come la prima guerra mondiale. Nel 1917 a Monte-Carlo a Monaco, fu rappresentata per la prima volta l’opera La rondine di Puccini e fu presto dimenticato.
Da sempre interessato alle composizioni operistiche contemporanee, Puccini studiò le opere di Claude Debussy, Richard Strauss, Arnold Schoenberg e Igor Stravinsky.
Da questo studio emerse Il trittico (Il trittico; New York City, 1918), tre opere in un atto stilisticamente individuali: il melodrammatico Il tabarro (Il mantello), il sentimentale Suor Angelica e il comico Gianni Schicchi. La sua ultima opera, basata sulla favola di Turandot raccontata nell’opera teatrale Turandot del drammaturgo italiano del XVIII secolo Carlo Gozzi, è l’unica opera italiana in stile impressionista. Puccini non ha completato Turandot, incapace di scrivere un gran duetto finale sull’amore trionfante tra Turandot e Calaf.
Sofferente di cancro alla gola, fu mandato a Bruxelles per un intervento chirurgico e pochi giorni dopo morì con
nelle sue mani la partitura incompleta di Turandot.
Turandot fu rappresentato postumo alla Scala il 25 aprile 1926 e Arturo Toscanini, che diresse lo spettacolo, concluse l’opera al punto in cui Puccini aveva raggiunto prima di morire. Due scene finali sono state completate da Franco Alfano dagli schizzi di Puccini.
Per Puccini si tennero solenni funerali alla Scala di Milano, e la sua salma fu portata a Torre del Lago, che divenne il Pantheon Pucciniano. Poco dopo vi furono sepolti anche Elvira e Antonio. I Puccini casa divenne un museo e un archivio.
The Best of Puccini
Tracklist:
LA BOHÈME ATO I 1. Introdução 2. Dueto: “Non sono in vena” 3. Ária: “Che gelida manina!” 4. Ária: “Si. Mi chiamano Mimí” 5. Dueto de amor: “O soave fanciulla” ATO III 6. Dueto: “Mimí” 7. Trio: “Marcello, finalmente!” 8. Ária: “D’onde lieta uscí” ATO IV 9. Dueto “Sono andati?” 10. Final: “Mimí”
MADAME BUTTERFLY ATO I 11. Introdução 12. Dueto: “Dovunque al mondo” 13. Dueto: “Amore o grillo”Arrivèe de Madame Butterfly 14. “Quanto cielo, quanto mar!” 15. Dueto de amor: “Bimba dagli occhi pieni di malia” ATO II 16. Ária: “Un bel di vedremo”Scene de la carte 17. “Amico, cercherete quel bel fior di fanciulla” 18. Ária e Final: “Con onor muore”